UN VIAGGIO ATTRAVERSO LE EMOZIONI: CHE COSA SONO LE EMOZIONI?

Cosa sono le Emozioni

Perché una rubrica sulle emozioni?

Con questo primo lavoro si apre una nuova rubrica dedicata all’universo delle emozioni. Abbiamo scelto di intraprendere un viaggio in questo mondo per diverse ragioni.

  1. E’ esperienza di ognuno di noi come le emozioni giochino un ruolo cruciale nella nostra quotidianità. Ogni istante della nostra vita è colorato da diverse sfumature emozionali. In alcuni momenti le tonalità sono più cupe. In altri la vividezza è straordinaria, e in altri ancora emergono dei contrasti, di cui la logica dell’accostamento ci appare di difficile comprensione.
  2. Le emozioni sono l’energia primaria che ci consente di fare delle scelte per noi stessi e per gli altri.
  3. Le nostre emozioni hanno consentito al genere umano di adattarsi ai continui mutamenti del mondo circostante, favorendo così la nostra evoluzione.
  4. Le emozioni sono dei segnali eccezionali per comprendere cosa sta accadendo dentro e intorno a noi momento per momento.
  5. Inoltre, ci aiutano a ricordare cosa è davvero importante nella nostra vita.

Queste sono solo alcune delle innumerevoli funzioni che hanno le emozioni nella nostra esistenza. Ciò nonostante, le emozioni rappresentano anche un aspetto della nostra vita che spesso viene associato alla sofferenza. In particolare, per molte persone, le emozioni sono considerate dei problemi da risolvere piuttosto che un valido aiuto per superare le difficoltà.

 

Che cosa ci proponiamo di affrontare con un viaggio all’interno delle emozioni?

Alla luce di quanto descritto, questa rubrica avrà l’obiettivo di aiutare ogni lettore a sviluppare un nuovo punto di vista sulle emozioni. Uno sguardo che ci si auspica possa essere utile nell’affrontare con un atteggiamento alternativo la sfida a cui tutti siamo chiamati: vivere in modo soddisfacente ogni giorno della nostra vita.

Con tale intento, questa rubrica cercherà di proporvi un viaggio attraverso differenti paesaggi legati alla nostra vita emozionale. Partiremo da uno sguardo panoramico del mondo nel quale vogliamo addentrarci, per poi soffermarsi in numerose destinazioni, ognuna caratterizzata dalle proprie peculiarità. In particolare, sosteremo nelle località di ogni singola emozione, soprattutto in quelle che fino ad oggi ci sono sembrate inutili, o che ci sono apparse come poco invitanti per dedicare la nostra attenzione ai loro dettagli.

Ad ogni modo, lascio sullo sfondo le anticipazioni, per affrontare il primo passo di questa avventura. In questa prima tappa del viaggio ci occupiamo del chiarificare cosa siano davvero le emozioni. Per far ciò, risulta utile mostrare differenti prospettive attorno alle quali diversi studiosi hanno costruito il loro pensiero.

 

Una prospettiva biologica delle emozioni: le emozioni di base

Sistemi di adattamento

Secondo numerosi autori, le emozioni altro non sarebbero che dei sistemi radicati nella nostra biologia che ci consentono di adattarci all’ambiente. In accordo con questa visione, esiterebbero un numero limitato di “emozioni di base” (es. rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disgusto) che ci permettono di rispondere in modo adeguato al mondo grazie a delle strutture cerebrali specificatamente deputate alla loro attivazione. Queste strutture vengono viste come dei moduli che attivano una complessa rete di risposte che preparano l’organismo all’azione. Come moduli a sé stanti, si ipotizza che non richiedano l’intervento di altri processi mentali più o meno complessi, salvo l’esperienza che facilita l’insorgenza di queste risposte in relazioni a specifici contesti.

Accomunati dalle stesse reazioni

Essendo radicate nella biologia, tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla cultura di appartenenza, provano le stesse emozioni. Grazie a queste, gli uomini possono superare le differenti sfide che gli specifici contesti di appartenenza gli richiedono. In questa logica, gli indigeni della Nuova Papuasia e gli abitanti di Milani quando fuggono da un pericolo stanno provando entrambi paura, seppur ciò che l’ha generata può essere davvero molto diverso.

 

Oltre la biologia… Il ruolo delle interpretazioni nelle emozioni

La teoria dell’appraisal

Alla posizione presentata precedentemente si aggiunge quella che viene chiamata teoria dell’appraisal o, per tradurre il termine, teoria della valutazione o dell’interpretazione. All’interno di questa posizione si assume la visione relativa al fatto che è impossibile parlare di emozioni indipendentemente da altri processi mentali. In tal senso, le emozioni sono strettamente connesse con le valutazioni che ogni persona può fare di una determinata situazione. Nelle prime formulazioni di tale teoria, le emozioni venivano viste essenzialmente come la diretta conseguenza dell’interpretazione che un individuo può fare di un certo evento. In questo senso, è esperienza nota a tutti come di fronte a una stessa situazione due persone possono provare emozioni completamente diverse.

Facciamo un esempio…

Proviamo a immaginare Paolo e Maria, una coppia a cui è stato regalato un lancio con il bungee jumping. Per entrambi è la prima volta che si trovano di fronte all’opportunità di provare questa esperienza. Ciò nonostante, Paolo è una persona che in passato si è lanciata volontariamente con il paracadute. Maria invece, seppur sia una persona che ha sempre praticato sport in modo regolare, non ha mai sperimentato sport estremi per scelta. Secondo voi, che emozioni hanno provato i due quando hanno aperto il regalo? Difficile dare una risposta univoca, ma di certo è molto probabile ipotizzare come le valutazioni fatte sulla scatola del regalo siano molto differenti. Inoltre, è altrettanto possibile immaginare come la qualità delle emozioni provate in quella situazione sia agli antipodi.  Ad esempio, è verosimile che Paolo abbia sentito una piacevole sorpresa sulla base di questa riflessione: ” Era molto tempo che sognavo di andare!”. Al contrario, Maria può aver provato paura avendo pensato: “Io ho le vertigini… Non riuscirò mai a lanciarmi…”.

Le attribuzioni di significati personali

In alcune varianti di queste teorie, le emozioni fanno parte di un processo molto più complesso, che si riferisce all’attribuzione di significati personali al mondo. Secondo questa prospettiva, le valutazioni o le interpretazioni che ogni persona fa di una data situazione garantiscono il contenuto del significato che viene attribuito a un dato evento. Ad esempio, provare rabbia può comunicare  alla persona che la sta sentendo che ha subito un’offesa o una mancanza di rispetto. Oppure, sentire la tristezza può vuol dire che la persona attribuisce un significato di perdita di qualcosa che è importante per sé in relazione alla situazione che ha generato questo stato emotivo. 

 

Le emozioni come prodotto della cultura

Per riassumere…

Nelle battute precedenti abbiamo mostrato come le emozioni siano il prodotto del nostro patrimonio genetico, con la una funzione di adattamento ai mutamenti del mondo circostante. Dall’altro, abbiamo visto come l’individualità di ogni singola persona giochi un ruolo cruciale nel vivere emozioni differenti e nell’attribuire significati diversi agli eventi del mondo.

Emozioni come strumento di aggregazione sociale

Oltre a ciò, vi è certamente un’altra evidenza sulla base della quale altri autori hanno costruito le loro teorie. In particolare, è altrettanto dimostrato che le emozioni siano un prodotto di alcune regolare culturali che vengono condivise da gruppi sociali. Secondo questa prospettiva, la variabilità nell’espressione di differenti emozioni dipende essenzialmente dalle conseguenze che queste hanno all’interno di uno specifico contesto socio-culturale. Più nel dettaglio, le emozioni si sono evolute di pari passo con l’evoluzione della cultura di un determinato contesto per favorire la creazione di aspettative condivise rispetto al mondo. Questo aspetto ha come conseguenza ultima quella favorire il legame tra gli individui che appartengono a una stessa cultura o a uno stesso gruppo sociale.

Regole culturali di espressione emozionale

Rispetto a questo discorso, un tema fondamentale si riferisce alle regole che la cultura genera rispetto all’espressione delle emozioni. Per fare un esempio, è noto come le culture orientali e occidentali siano molto distanti l’una dall’altra. Infatti, le prime sono definite delle culture collettiviste per intendere la grande attenzione che ogni individuo pone ai bisogni del gruppo di appartenenza più che al singolo. Per contro, le seconde sono definite culture individualiste per descrivere la generale tendenza ad identificare come priorità gli obiettivi e i bisogni del singolo piuttosto che del gruppo di appartenenza. Questi due aspetti culturali generano due modalità distinte di espressione emozionale quando un individuo si trova all’interno del proprio gruppo di appartenenza. Nello specifico, è stato dimostrato come i giapponesi abbiano una minor propensione nell’esprimere emozioni a valenza negativa quando si trovano in presenza di compatrioti. Al contro, per gli individui americani l’espressione delle emozioni ha in generale un maggior valore interpersonale come veicolo dell’affermazione della propria individualità, in particolare all’interno di gruppi sociali. 

 

Natura o cultura? Questo è il dilemma…

Arrivati a questo punto nasce spontanea la domanda: “Quali tra queste posizioni è corretta?”. Le risposte migliori probabilmente sono arrivate negli ultimi anni, abbandonando i campanilismi, e trovando delle sintesi che tengano in considerazione gli aspetti più solidi di ogni teoria. Nello specifico, è innegabile che le emozioni abbiano una forte matrice biologica che è condivisa da tutti gli esseri umani e non solo (es. uccelli e tutti i mammiferi). Su questo substrato comune, l’evoluzione della complessità dell’essere umano ha favorito l’emergere di una grande importanza all’individualità del singolo, grazie alla possibilità di attribuire significati personali alle situazioni in base alla storia personale. In relazione all’evoluzione del genere umano, le emozioni acquisiscono un ruolo cruciale nel governare le relazioni che ogni persona ha con il proprio gruppo di appartenenza, per facilitare da un lato il funzionamento del gruppo nella sua globalità e dall’altro per garantirne il suo adattamento ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente.

 

Tiriamo le somme…

In conclusione, quando parliamo di emozioni è necessario fare riferimento contemporaneamente a questi tre livelli di analisi. Per cui, ogni volta che sentiamo delle emozioni proviamo a chiederci:

  1. In che modo potrebbero essermi utili per adattarmi alle sfide del mondo?
  2. Qual è il significato personale che attribuisco agli aventi che accadano dentro e intorno a me?
  3. In che modo ciò che sento può essere utile al gruppo di persone a cui appartengo?”

 

Nei prossimi appuntamenti….

Come anticipato, questo primo lavoro ha avuto l’obiettivo di iniziare a equipaggiare ogni lettore con gli strumenti di base per affrontare questo viaggio ambizioso nell’universo delle emozioni. Nei prossimi appuntamenti ci dedicheremo ad affrontare singole emozioni e il loro valore. Come accennato, queste tappe hanno lo scopo di iniziare ad aiutare ogni persona interessata a comprendere in che modo le emozioni possono esserci di supporto nel vivere una vita soddisfacente. 

Dott. Marco Cavicchioli